Mostre a Milano: foto di viaggio da Paesi oscurati

mostre fotografiche MilanoC’è Sana’a, con un cielo blu intenso che si staglia contro due torri, e il suq di Aleppo. Il bazar di Kabul e il gioco del buzkashi. Ma anche le bambine berbere, e i tuareg e il Fezzan.

Sessanta grandi immagini in tutto, per 10 Paesi, ma di quelli difficili. Oscurati, appunto. E’ arrivata a Milano, ma ci rimarrà per pochissimi giorni, fino al 17 marzo, la mostra fotografica Obscured – I luoghi oscurati. Una fotografia di viaggio al servizio di dieci Paesi dalle civiltà millenarie ma oggi di fatto interdetti (ufficialmente e non) al turismo, perchè teatri di guerre, conflitti, situazioni socio-politiche pericolose. Loro invece, i quindici fotografi e i quattordici giornalisti di viaggio, hanno avuto la fortuna di visitarli, e ce ne regalano qui alcuni fotogrammi.

Un arcobaleno esotico

Fuori piove, è un solito pomeriggio milanese di un marzo che non vuole ancora lasciare l’inverno. Varco l’ingresso del Museo Minguzzi (in pieno centro, Via Palermo 11) e la prima sensazione che mi colpisce è all’olfatto, un incenso dolce che brucia nell’aria. Si parla di luoghi a loro modo per noi esotici e l’atmofera tenta di ricrearli. Incenso, dunque, ma anche mobili e suppellettili etniche ornano la sala. E alle pareti, loro, le immagini. Dieci i Paesi ritratti: Afghanistan, Algeria, Birmania, Eritrea, Iran, Iraq, Libia, Siria, Sudan e Yemen. Ognuno introdotto da un breve racconto evocativo. E sapete qual è la cosa che mi colpisce subito? I colori. Sono colorati, questi luoghi, dagli ocra della terra ai blu delle tuniche, è tutto un arcobaleno di tinte forti.

“Sono arrivato in Sudan per leggere un libro di storia coperto dalla polvere del deserto”. Nico Tondini.

E’ questa per me la frase più bella tra tutte quelle raccolte in mostra. Perchè in poche parole il giornalista e fotografo è riuscito a sintetizzare il significato di un viaggio in luoghi ancestrali, spesso estremi, dove la polvere di oggi purtroppo non è quella del deserto, piuttosto quella sollevata da conflitti e guerre.

Esistono ancora luoghi così?  mostra fotografica Milano I Luoghi oscurati

Una cortina che, osservando queste foto, riesce per un attimo a sollevarsi, salvo però suscitare subito una domanda: esistono ancora questi luoghi, ti chiedi, questi monumenti, questi colori, queste strade? A parte qualche caso, la gran parte delle immagini sono state scattate a inizi anni Duemila (ma ce ne sono alcune, come quella che ritrae un fornaio a Kabul scattate negli anni ’70): difficile non pensare alle Baghdad e Aleppo di oggi.

Voglia di partire

Poi però, dopo un po’ che ti aggiri nelle sale, ti rendi conto anche di un’altra cosa: le parole scritte dai reporter, così come le immagini ovviamente, sono fatte per parlare dritto al cuore. Non è un approccio razionale quello della mostra Obscured-I luoghi oscurati, che racconta la vita quotidiana di questi dieci Paesi senza i filtri della politica o della storia. Non ci sono riferimenti alle varie e tormentate situazioni socio-politiche, l’approccio  è del tutto emozionale. Crea suggestioni. E voglia di partire.
Obscured – I luoghi oscurati è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 presso il Museo Minguzzi di Milano. E’ stata organizzata e curata dall’associazione dei giornalisti di viaggio, Neos, insieme al tour operator Il Tucano Viaggi e Ricerca.

E se siete curiosi di incontrare gli artefici di questi reportage, sabato 16, dalle 19 alle 21, saranno presenti alcuni tra gli autori, che racconteranno la loro esperienza di viaggio.

Mariangela Traficante

Benvenuti! Se volete diventare turisti letterari e vi piacciono anche i libri di viaggio, eccomi qui. Sono Mariangela, giornalista e blogger, e abbiamo una passione in comune: viaggiare con un libro in mano, ma non solo! Vi racconto di luoghi di libri e di scrittori. Provo a consigliarvi cosa leggere prima di partire, e a lasciarvi ispirare da un libro di viaggio, da un racconto e, perché no, anche a scrivere il vostro!

4 Comments

  1. E’ sempre entusiasmante ed appagante viaggiare! Anche attraverso gli e le parole degli altri. Grazie ai fotoreporter, alla mostra ed a @marytraf.

  2. Grazie per il tuo passaggio su hobomondo. Ho iniziato a seguirti e ora sono curiosa di sapere cosa ne pensi del passaggio “David Bowie, il giovane holden o un serial killer” 😉

    Complimenti per il tuo blog! Ricchissimo di consigli.

  3. Chissà se riuscirò a commentare 🙂

    Grazie per aver apprezzato il piccolo Manuale di Hobomondo. Spero che avrai voglia di leggerlo. Io intanto sono molto felice di aver scoperto il tuo blog. E’ davvero ricco e pieno di spunti. A questo punto ho capito perché ti potrebbe incuriosire il capitoletto intitolato “David Bowie, Il Giovane Holden o un serial killer” 😉

    • Grazie a te! Se chi passa da qui riesce a trascorrere un po’ di tempo in compagnia di “buoni” post mi fa piacere. E anche io a questo punto sono curiosa di leggere il capitoletto, ti farò sapere!

Grazie per aver letto questo articolo! Se vorrai lasciarmi un tuo commento ne sarò felice!

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