Ci siamo: oggi è il primo settembre e per molti è il vero Capodanno: che significa ripresa della vita di tutti i giorni, che anche se in realtà si è tornati già da un po’ dalle vacanze, in fondo rimane sempre questo il giorno del “ricomincio davvero”, anche con la testa. E buoni propositi. Ne leggerete ovunque oggi, ne sono sicura, per cui non vi starò ad annoiare anche con i miei. Vi dico solo che naturalmente anch’io ho in testa i miei progetti, i miei libri da leggere, i miei posti da visitare, e quest’anno anche un bel progetto impegnativo in più che non tarderà ad arrivare….
Ma intanto vi dico cos’è, nell’immediato, che mi fa gioire e sopportare un po’ di più l’addio di agosto. E’ una cosa piccola ma che ogni anno mi rende felice! Siamo a settembre e quello che arriva sarà il weekend del Festivaletteratura di Mantova (cioè, il festival inizia naturalmente prima, già mercoledì 3 settembre) per me. Che significa due giorni di passeggiate per un centro storico meraviglioso, libri, incontri, scoperte.
venerdì scorso alle 9 in punto si aprivano le prenotazioni ed io alle nove in punto ero lì, con il mio tablet e il programmino ideale appuntato sul quaderno. Clic veloci sul sito, l’ansia di fare in fretta per non perdermi nulla.. ce l’ho fatta? Beh, più o meno sì, il mio programmino ideale ha preso forma eppure ho dovuto incassare una grossa delusione: quest’anno al Festivaletteratura di Mantova c’è anche lui, uno dei giornalisti -scrittori di viaggio che più amo leggere, Paolo Rumiz, a parlare della Grande Guerra. Ma io difficilmente lo vedrò, perchè il suo evento era andato sold out ancor prima che io potessi fare un refresh della pagina. Accidenti! Ma non demordo, spero sempre in un “ripescaggio” sul momento.
E poi in ogni caso di cose da fare e da scoprire nel prossimo fine settimana ce ne sono davvero tante. Andare al Festivaletteratura mi piace. Mi piace Mantova, suggestiva, artistica, bella come solo le più belle città baciate dall’acqua sanno essere. Mi piace sentire dal vivo scrittori e personaggi che amo e mi piace altrettanto lasciarmi stupire da autori in cui finora non mi ero imbattuta. Mi piace scoprire gioielli come il Teatro Bibiena e fare pausa relax nei giardini, magari cercando la fontanella d’acqua più vicina con la mappa in mano perchè, sì, le fontanelle d’acqua di Mantova sono tutte segnalate nella cartina ufficiale del Festival e questa cosa per me – grande sostenitrice dell’acqua pubblica – è bellissima. E poi naturalmente mi piace entrare nella Tenda dei Libri col solito proposito di frenare gli acquisti e la solita decisione di fregarmene del proposito. E mi piace girovagare per una città invasa da amanti della lettura e della cultura.
Come andrà quest’anno? Ve lo dirò la prossima settimana! Intanto eccovi gli incontri che ho deciso di seguire e i luoghi in cui si terranno, perchè girare per il Festivaletteratura di Mantova è anche un’ottima occasione per ammirarne i gioielli.
Sabato 6 settembre
Inedita energia: sport in punta di penna. Palazzo Ducale – Piazza Castello
Come sempre Eni partecipa al Festival portando in piazza Castello scrittori e personaggi di spettacolo. Quest’anno si parla del Gatto Selvatico, la storica rivista aziendale degli anni Cinquanta e Sessanta su idea di Enrico Mattei. E del binomio sempre più fortunato di sport e letteratura…
L’ascesa dell’anticapitalismo, Jeremy Rifkin. Palazzo Ducale – Piazza Castello
Prima volta per me ad ascoltare da vivo il celebre economista, e il tema è allettante: come sta cambiando la nostra economia ai tempi dei social, delle nuove tecnologie e del mondo “sharing”?
Riscrivere la vita di una scrittrice famosa. Cortile dell’Archivio di Stato di Mantova
Sei donne protagoniste: tre sul palco e altrettante che rivivono come loro ce le hanno raccontate: Sandra Petrignani, su Marguerite Duras (Marguerite); Liliana Rampellosu Jane Austen, Anita Raja, su Christa Wolf.
La scrittura nella Rete, Gary Shteyngart. Tenda Sordello
Scrivere, recensire, comunicare i libri nell’era di internet? Ne parla lo scrittore con i blogger letterari
Domenica, 7 settembre
Raccontare l’Italia, Giorgio Fontana e Benedetta Tobagi. Archivio di Stato di Mantova
L’Italia degli anni di piombo, delle stragi. Perchè una riflessione sulla nostra storia recente è sempre bene farla.
Il secolo dei fotoreporter, Mario Dondero con Emanuele Giordana e Valerio Pellizzari. Teatro Bibiena
Sono sempre felice quando posso trascorrere qualche momento in compagnia della fotografia, che siano mostre, libri o incontri, come in questo caso: si racconta la storia da dietro l’obiettivo, si parla di fotogiornalismo.
3 Comments