“Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”… C’è forse, nel nostro immaginario collettivo, un posto più legato alla poesia di questo?
Il Colle dell’Infinito di Giacomo Leopardi è uno di quei luoghi dell’anima, per per fortuna anche molto reali, in cui andare a ricercare lo spirito del grande poeta. Molto probabilmente, oggi le atmosfere sono ben diverse, anche se c’è chi sta lavorando per riportarle come un tempo, come vi ho già raccontato tempo fa e ora ne parleremo ancora.
Ma intanto andiamo, viaggiamo verso Recanati, la città della poesia, ma anche del canto. Lo sapevate che ha dato i natali a Beniamino Gigli e che il Museo civico lo ricorda? Ho scoperto e raccontato anche questo nelle pagine del mio Luoghi e libri dedicate alle Marche.
Dai versi in musica spostiamoci a quelli scritti, perché è questo il cuore della città e dalla primavera arriva una novità: se andrete infatti a visitare la casa di Giacomo Leopardi a Recanati (via Leopardi 14), dal 21 marzo potrete godere di un percorso di visita ampliato: “Ove abitai fanciullo”: si chiama così e potrà regalare un nuovo sguardo sul mondo del Giovane Favoloso.
Per la prima volta nel palazzo di famiglia (che ancora oggi è abitato) verranno aperti al pubblico parte del piano nobile e gli appartamenti dove il poeta visse insieme ai fratelli, i saloni di rappresentanza, la galleria con le collezioni d’arte, il giardino e le camere private.
Leopardi e Recanati: cosa vedere
Cuore del palazzo è naturalmente la celebre biblioteca – visitabile – che raccoglie 20mila volumi e si deve soprattutto al padre Monaldo. Qui Giacomo si dedicava al suo “studio matto e disperatissimo” insieme ai fratelli Carlo e Paolina. E da queste finestre osservava la “sua” Silvia, ovvero Teresa Fattorini, immortalata per sempre poi nella celebre lirica.
La casa di Silvia si trova di fronte, sulla piazza, al primo piano delle scuderie Leopardi: dava alloggio ai cosiddetti famigli, ovvero i dipendenti, e oggi si può visitare. E poi naturalmente si deve far rotta sul colle: dove una parte chiamata Orto delle Monache è oggi sotto la cura del Fai, il Fondo ambiente italiano.
Ma prima di andare via da Recanati il viaggio nella poesia continua.
L’ex Convento di Santo Stefano ospita infatti il Centro Mondiale della Poesia e la sua biblioteca. Segnatevi anche Multiverso: una mediateca nazionale “scrigno delle poesie perdute”, che raccoglie libri e formati digitali di pubblicazioni rare o irreperibili, anche canzoni, concept album, scene di videopoesie. Per trovarla fate rotta alla Biblioteca comunale (corso Persiani, 52). Tra i nomi dei poeti presenti nell’archivio ci sono anche quelli dei cantautori Dente e Vinicio Capossela.
(photo credits Casa Leopardi Recanati pagina ufficiale Facebook)