Chiamateli voli pindarici, strani equilibrismi del pensiero o, semplicemente, associazioni libere e apparentemente inspiegabili.
A me capitano spesso, specialmente quando la testa è a briglia sciolta. Vedi, leggi, scopri qualcosa e quasi immediatamente ne pensi un’altra. un po’ lo temo, sa di mente dispersiva. Però in fondo mi piace, perchè mi fa tenere in allenamento la fantasia e lo stupore. Proprio come oggi, con la storia che vi sto per scrivere.
Come al solito “sfogliavo” Facebook qualche giorno fa. E ho scoperto una curiosità in arrivo in Italia. Espresso Book Machine, ovvero: un piccolo impianto di stampa e legatoria, che si può trovare in una libreria o in una biblioteca, e può stamparvi un libro in pochi minuti. In pratica, un distributore automatico di libri. Ed eccole le parole “magiche” che hanno fatto scattare la mia molla pindarica. Cercavo di visualizzare questo aggeggio (grande come una fotocopiatrice? Simile a una stampante 3D?) che fosse in grado di produrre libri in pochi minuti, e sono volata. Sono volata in un’Inghilterra del 1985 ma di un lontanissimo mondo parallelo. Perchè il distributore automatico di libri me ne ha trascinato immediatamente un altro in testa: quello che dispensa frasi di Shakespeare. Si chiama Will-Speak, è un mezzo automa agghindato in abiti elisabettiani, e per dieci penny vi declama frammenti del Riccardo III, o di Amleto, o di altri capolavori del Bardo. Dove lo trovate? In un libro!
Si chiama “Il caso Jane Eyre” (pubblicato in Italia da Marcos Y Marcos), l’ha scritto l’inglese Jasper Fforde, io l’ho letto qualche anno fa, l’ho trovato geniale e ringrazio questa molla che l’ha tirato fuori dai cassetti della memoria.
E’ una Gran Bretagna che manda ancora soldati in Crimea perchè lì la famosa guerra è ancora in corso, e il Galles è una repubblica indipendente, ma in realtà non è un mondo ripiegato all’incontrario. È un mondo dove il tempo è un concetto decisamente flessibile, ed è un mondo dove la letteratura è importante e i libri sono un bene tanto prezioso da diventare merce pregiatissima per ladri e criminali. Tanto che la vera identità di William Shakespeare è al centro di una faida politica. Tanto che esistono i detective letterari, come Thursday Next, la protagonista del romanzo. Che deve indagare su un rapimento ingombrante, quello di Jane Eyre, sì, proprio lei, dalle pagine del romanzo di Charlotte Bronte. Perchè questo – e quanto ci piacerebbe fosse davvero possibile! – è un mondo in cui si può entrare e uscire dai romanzi.
O dalle poesie, o da altre opere letterarie. Pensateci un po’ su. Ci sono sicuramente dei libri che vi hanno appassionato tanto da farvi desiderare di incontrarli per davvero, i protagonisti, di camminare al loro fianco e di scambiare due chiacchiere con loro. Oppure ci sono storie che avete detestato a tal punto da sentire forte l’esigenza di entrarci quasi di prepotenza, in quelle pagine, per cambiarle?