Chi di voi, come me, ha amato e studiato la letteratura inglese riconoscerà subito l’ispirazione del blog che vi presento oggi!
Se vi dico: Emotion recollected in tranquillity, vi ricorda qualcuno? Lui è William Wordsworth, che insieme a Samuel T. Coleridge è considerato il fondatore del Romanticismo inglese e la cui celebre “Preface to Lyrical Ballads” recita, ad un certo punto, così: “I have said that poetry is the spontaneus overflow of powerful feelings: it takes its origin from emotion recollected into tranquillity“.
Ed ecco un primo punto di sintonia con Giovy Malfiori, che è la blogger protagonista di oggi, una viaggiatrice da sempre ed avida lettrice. Quando poi mi racconta che ama fin da piccola “entrare nei libri” e rileggerli nei luoghi in cui sono ambientati, beh, ho capito che non potevo non ospitarla qui!
Emotion recollected in tranquillity è il suo blog, curato a quattro mani con Gianluca Vecchi. Entrambi amano le esperienze on the road e spostarsi con i mezzi pubblici.
Giovy, quanto contano i libri di viaggio (non le guide in senso stretto) per te nella preparazione di un viaggio?
“In generale, sono i libri che contano, siano essi di viaggio oppure saggi o addirittura romanzi. Mi sono di ispirazione nella scelta del luogo da vedere e mi aiutano a volare con la mente. Mettermi dentro una o più “scene” di un libro è un vizio che ho fin da quando ero adolescente. Adoro, ad esempio, viaggiare e portare con me un libro che parla della zona dove sono andata e rileggerlo lì. Ha tutto un altro gusto.
Per esempio, leggere i Malavoglia ad Aci Trezza è incredibile, così come l’incipit de “Il Piacere” di D’Annunzio dalla Scalinata di Trinità de’ Monti a Roma”.
Riusciresti ad indicare i tre libri di viaggio più belli che hai letto che consiglieresti e perché?
“Come dicevo prima, ci sono miliardi di libri di viaggio, anche se collocati fuori dallo scaffale “letteratura di viaggio”. Io adoro ritrovare grandi viaggiatori nei classici o in quei romanzi scritti molto tempo fa di cui nessuno ti ha mai parlato.
Penso a cose come “Fede e Bellezza” di Niccolò Tommaseo, un libro di fine Romanticismo Italiano di cui nessuno o pochi sanno qualcosa. Racconta la città di Quimper, in Bretagna, e me l’ha fatta sognare dalla prima pagina.
Il secondo libro a cui penso è “Una vita alla fine del mondo” di Francisco Coloane, uno scrittore sud-americano. Questa è la sua autobiografia nella quale racconta se stesso e il suo Cile estremo. Io sono una grande amante delle “fini del mondo”, ovvero quei posti estremi e borderline dove la vita è difficile ed è un tutt’uno con la natura.
Il terzo libro è recente e non è di sicuro un classico. Si intitola “Stanotte ho sognato in cubano” ed è di Cristina Garcia. L’autrice è nata a Cuba ma vive negli Stati Uniti e in questo romanzo racconta la storia di tre donne molto diverse. Il filo conduttore è Cuba che è uno dei miei grandi amori.
Chi legge il mio blog vede molto Nord ma io ho lasciato un pezzo di cuore a Cuba, dove ho fatto la tesi e dove sono stata parecchie volte. Quel libro ha segnato il mio ultimo viaggio sull’Isla Grande”.
Librerie (di viaggio e non) in giro per il mondo: quali sono quelle che ti hanno colpito o incuriosito di più?
“In viaggio frequento le librerie per cercare, solitamente, materiale sui luoghi che visito.
C’è una libreria che però mi è rimasta nel cuore: Strand Book Store a New York. Non credevo di poter vedere una cosa del genere. Lì ci sono così tanti scaffali di libri che, messi assieme, formerebbero una via di oltre 18 miglia”.
Dai romanzi alle guide: meglio quelle “tradizionali” o App e simili?
“Devo essere sincera: io viaggio con tablet e smartphone nello zaino ma se devo consultare una cartina uso quella classica, pieghevole e di carta.
Una App alla quale non riesco a rinunciare, dove c’è, è quella che mi indica gli orari dei mezzi pubblici. Per me è come se fosse una sorta di bibbia, dato che mi sposto a piedi e coi mezzi pubblici.
Data la mia età (36 anni) e dato il fatto che ho cominciato a girare per il mondo molto presto (da sola a 14 anni, con i miei molto prima) sono molto più analogica che digitale. Quindi porta aperta alle guide di carta tradizionali nella fase di preparazione del viaggio. Pdf e epub solo quando parto… nel caso lo zaino sia già troppo carico e sia necessario rendere più leggero il tutto”.
Quale sarà il tuo prossimo viaggio? Sai già con quale libro partirai?
“Ho almeno mille viaggi in testa ora. Negli ultimi giorni ho cominciato a soffrire pesantemente di “Britannite” acuta e l’unico antidoto è rimettere i piedi sul suolo della perfida Albione.
Il libro che porterò con me è quello che sto leggendo ora. L’ha scritto un inglese che si chiama Ian Marchant ed è una fusione tra un libro di viaggio, una guida e un romanzo. Si chiama “Isole, Incontri, Pub… soprattutto Pub”. E’ interessante e divertente… molto British!
Guarita dalla Britannite acuta, non disdegnerei di fare un pensierino su posti caldi, come i Caraibi, ma rigorosamente fuori stagione. Oppure un bel viaggio sulla Highway 10, da Los Angeles a Phoenix, attraverso il deserto, accompagnata dalle parole di John Steinbeck e il suo “Furore”, gran libro quello”.