Ernest Hemingway e John Fitzgerald Kennedy non si incontrarono mai. Ma il presidente americano più volte espresse ammirazione per lo scrittore e, quando Hemingway morì, aiutò la moglie Mary a raggiungere Cuba, per recuperare gli averi del marito. Sull’Isla Grande, infatti, a dieci miglia dall’Avana, sorgeva Finca Vigia, la casa di Hemingway a Cuba, il buen retiro caraibico tanto quanto quello di Key West in Florida, 90 miglia appena di separazione eppure un altro mondo.
Un angolo di mondo dell’autore di Addio alle Armi è custodito anche nella East Coast.
Oggi infatti voglio segnalarvi una mostra dedicata al grande Ernest, da mettere in programma se magari state pensando a un viaggio a Boston.
Grazie all’amicizia con Jacqueline Kennedy Onassis, Mary Hemingway decise di donare alla Jfk Library di Boston la collezione di manoscritti del marito. E proprio qui, in questo palazzo moderno che rende omaggio al trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America, è appena iniziata una grande esposizione dedicata allo scrittore. Si chiama Ernest Hemingway: Between Two Wars. In mostra ci sono i suoi manoscritti, ma anche i carteggi con i leggendari compagni degli anni ’20 parigini, fotografie, oggetti.
Le lettere di Gertrude Stein, John Dos Passos, F.Scott Fitzgerald. Tre taccuini su cui annotò le prime bozze di Fiesta (The Sun also rises). Le prime due pagine del manoscritto originale di Addio alle Armi. Un baule da viaggio. La mappa di Parigi. Trofei di caccia.
Tra le lettere, nella mostra su Hemingway, c’è anche quella che Ernest scrisse al padre e che in qualche modo racconta il suo credo artistico:
“You see I’m trying in all my stories to get the feeling of the actual life across – not to just depict life – or criticize it – but to actually make it alive. So that when you have read something by me, you’ve actually experienced the thing”.
L’ho tradotto molto liberamente e potrebbe suonare così: “Vedi, quello che sto cercando in tutte le mie storie è di afferrare il vero sentire della vita – non solo di rappresentarla, o di criticarla -, ma di renderla davvero viva. Così che quando leggerete qualcosa scritto da me, vivrete l’esperienza della vita”.
Quando uno scrittore vive una vita densa come quella di Hemingway, tanto densa da riversarsi, inevitabilmente, sulla pagina, è affascinante avere la possibilità di dare uno sguardo, anche fugace, a questa esistenza. Ho avuto la fortuna di visitare i luoghi di Ernest due volte, nella villa di Hemingway a Cuba e in quella di Key West, dove il suo spirito è custodito da guardiani felini, gli eredi dei suoi amati six-toed cats, i gatti “a sei dita”.
Gli oggetti parlano e dalle foto appese alle pareti sembra di ritrovare vivi gli sguardi.
Se qualcuno di voi avrà in programma un viaggio a Boston nei prossimi mesi, qui trovate le informazioni per visitare la mostra.
Il Massachussets è un viaggio letterario
Ma devo ricordarvi ancora una cosa: se siete appassionati di turismo letterario l’intero Stato del Massachussets sara’ per voi una miniera di storie e luoghi da visitare. Qui hanno visto la luce i primi capitoli di Moby Dick. Qui c’e’ Salem con le sue stregonerie e i suoi misteri. Qui sorge la casa di Piccole Donne, ovvero di Louise May Alcott e il Literary Trail, un intero itinerario dedicato ai grandi poeti e scrittori americani. Ci ha raccontato tutto un’esperta e la sua intervista la potete rileggere qui. Buon viaggio!