E’ una battuta troppo scontata chiamarlo l’antenato di Instagram? Fatto sta, però, che quello che decise di fare Luigi Vittorio Bertarelli, tra i fondatori (e poi presidente) del Touring Club Italiano, fu davvero un’idea ante litteram del tanto di moda oggi UGC, ovvero User Generated Content: Bertarelli decise infatti di creare un archivio di foto chiedendo aiuto alla gente,(oggi noi diremmo asetticamente utenti?). Ne raccolse oltre 500mila. Era il 1899.
Lo sapevate? Io no, è stata una delle scoperte più interessanti che ho fatto qualche settimana fa a Firenze: c’era Bto, Buy Tourism Online, che è un evento dedicato al famoso turismo 2.0. Qui ho anche ascoltato il progetto di un social fatto di storie, e poi ho potuto saperne di più su una webzine del turismo che ha iniziato ha calcare le scene. Voi direte: ma è tutta roba del web, e i libri? Ci sono anche loro non temete! E di questo vi voglio parlare oggi, per condividere con voi qualche appunto preso a Firenze e sapere cosa ne pensate voi.
Perché l’incontro si chiamava così: “Il libro è in crisi ma le storie stanno benissimo”. Ovvero, il solito dilemma – carta o web? – declinato qui in salsa turistica: la guida di viaggio, quella classica, che ci portiamo in borsa e stropicciamo e riempiamo di post-it e riportiamo a casa malandata ma vissuta, ha ancora successo in un mondo di App che sanno dove siamo e – forse – che cosa cerchiamo, di blog di viaggiatori con notizie fresche, di siti di recensione dove con un po’ di pazienza riesci a scovare anche quell’agriturismo tanto rustico da non avere neanche un indirizzo mail o un sito web? (lo dico con cognizione di causa, è successo alla sottoscritta)
Diciamolo subito: sì, per fortuna le guide servono ancora e la gente le cerca (date un’occhiata a quest’indagine fatta nel Regno Unito). Ma inutile negare che hanno vissuto i loro anni bui. E neanche l’idea postmoderna di Bertarelli ha potuto evitare al Touring Club Italiano lo sbandamento all’apparire dei new media, sbandamento suo e delle case editrici colleghe. A Firenze lo ha detto molto chiaramente Tommaso Colombo, che nel Tci si occupa di Internet e che ha parlato di “un momento di incertezza con l’avvento del 2.0, poi la decisione”: infatti a febbraio arriva un nuovo sito ‘hub’ che metterà insieme le diverse anime del Touring, ma anche il rating, vale a dire le valutazioni, che dopo TripAdvisor sembra che non se ne possa più fare a meno.
Il Touring dice di aver cambiato molto di sé, ma sicuramente lo avranno fatto anche loro, i tipi di Lonely Planet, i guru del viaggio per tanti (ma non per tutti: le scuole di pensiero sono infatti variegate): una mossa su tutte, la possibilità di acquistare, sul sito, i singoli capitoli di ogni guida in versione pdf, in nome della flessibilità. La carta non si abbandona, ma se pensavate che si trattasse solo di una questione sentimentale ci pensano i diretti interessati a soffiare via un po’ la patina del romanticismo.
“Gli editori faticano a rinnovarsi, uno tradizionale non farà mai la rivoluzione, la farà piuttosto un nativo digitale, un ventenne come fu Tony Wheeler all’epoca”. E’ Angelo Pittro, direttore marketing e commerciale di Lonely Planet, a dirlo, ed io sono ancora qui a cercare di capire se davvero debba essere così. Intanto però due nativi digitali ve li segnalo, e non parlo di età anagrafica ma di freschezza di nascita!
Uno è Babele Magazine, sottotitolo Alfabeti di viaggio, ed ha una missione: raccogliere e coagulare il mare magnum di dati e spunti del viaggiare, rivolti al viaggiatore sì ma non solo. Il dettaglio originale è che vuole gettare un ponte tra turisti e addetti ai lavori, farli dialogare, ed essere utile a entrambi.
L’altro, ancora un progetto, è Pleens: al momento una serie di cuoricini su una mappa: ognuno è una storia. Perché? Oggi tutti scriviamo ma ciò che scriviamo si perde tra una timeline e un commento a un blog, allora ci vuole qualcosa che dia una forma di pubblicazione meno precaria a forme di scrittura spesso evanescenti come i tweet o le foto di Instagram.
L’intento è lodevole: non avete anche voi a volte la sensazione di perdervi in mille rivoli online come i frammenti di un puzzle che si fa fatica a ricomporre? Aspetto con curiosita’ gli aggiornamenti (ma non rinuncio alle guide di viaggio che fanno capolino dalla mia libreria!)