Sulle orme del Che. Quale amante dell’America Latina non ha mai fantasticato di viaggiare su e giù per il Continente sulle tracce di Ernesto Guevara? Lo si può fare prendendo in mano il mitico Latinoamericana e saltando idealmente a bordo della Poderosa al fianco del giovane studente di medicina e del suo amico Alberto (Granado).
Oppure leggendone in libri come “Gli anfibi slacciati” di Andrea Semplici. E’ una delle novità data alle stampe da Terre di Mezzo, la casa editrice milanese che pubblica l’omonimo street magazine, che organizza manifestazioni sempre più amate come Fa la Cosa Giusta (la fiera del consumo critico e sostenibile) e che anche nel suo mestiere di editore dà sempre la precedenza ai temi sociali, ai migranti, all’ecologia. Da tenere assolutamente d’occhio per la sua ricchissima collana dedicata al turismo (responsabile, sostenibile, quando possibile anche slow).
Come ricchissima è la scrittura dell’autore, Andrea Semplici, giornalista e fotografo appassionato di mondo (per averne un’idea visitate il suo sito)
In questo libro torna in Argentina sulle tracce del futuro eroe della revolución cubana, ritrova i luoghi dell’infanzia di Ernesto Guevara e ne ripercorre i viaggi giovanili sulla mitica motocicletta Poderosa, toccando Alta Gracía, Córdoba, Valparaiso, fino a Buenos Aires e al Cile. Insieme alle foto realizzate dall’autore. Il libro è in arrivo, vi terremo aggiornati!
Piccola divagazione sul tema: ovviamente i legami e il vissuto del Che in Sudamerica sono ben più complessi, intensi e drammatici se oltre alla sua natale Argentina pensiamo a Cuba ed alla Bolivia. Potevano i tre Paesi lasciarsi scappare l’opportunità di ricamare veri e propri circuiti turistici intorno a questi luoghi? Ovviamente, no. Ed infatti Argentina, Cuba e Bolivia hanno deciso di unire gli sforzi per integrare i diversi itinerari turistici che tengono conto dei movimenti del Che.
C’è ad esempio “Los caminos del Che“, che in Argentina percorre le province di Cordobà, Misiones, Santa fe e Neuquen, tracciando un quadro del Che da giovane. Ora si lavorerà per collegare tale circuito alla “Ruta del Che” boliviana, che attraversa 800 km di montagne del Sud-Est del Paese dove il guerrigliero lottò con l’Esercito di liberazione nazionale nel 1967. Per poi estendere il progetto anche a Cuba.
Sperando che il tutto non finisca per snaturare l’importanza ideale di questi luoghi. Dopo essere già diventato icona per magliette e souvenir vari, vuoi vedere che il Che rischia di diventare un marchio pubblicato in un catalogo turistico?
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