Alzi la mano chi non ha mai letto nulla di Charles Dickens. Dal Canto di Natale e lo Scrooge di disneyana riproduzione ai ragazzini di Oliver Twist e David Copperfield, se pensiamo alla Londra di metà ‘800 la vediamo lì, così, fermata in pagina dallo scrittore.
E se non lo avete ancora fatto io vi consiglio di leggere Il Circolo Pickwick, scoperta tardiva per me, un concentrato di arguzia e tratteggio sociale che ti fa correre da una pagina all’altra e che ti fa desiderare, alla fine, che non sia finito, per non lasciare quei personaggi a tratti esilaranti, nonostante di pagine se ne siano sfogliate molte essendo il libro, nella migliore consuetudine dickensiana (e vittoriana) un bel tomo corposo.
Ebbene, perchè vi parlo di Charles Dickens? Perchè ieri, 9 giugno, è stato l’anniversario della sua morte (nel 1870, mentre nacque nel 1812) e allora mi è venuto in mente che c’è un posto, a Londra, che devo mettere nella mia lista di desideri per la prossima volta che mi capiterà di essere in città: il Charles Dickens Museum.
Il numero 48 di Doughty Street a Londra è “my house in town”, la dimora in stile georgiano dove Charles visse dal 1837 al 1839, dove nacquero due delle sue figlie e dove presero vita alcuni dei suoi romanzi più celebri, come Oliver Twist.
Quando la famiglia crebbe e servì più spazio, i Dickens traslocarono al nr 1 di Devonshire Terrace e questa casa rischiò addirittura la demolizione, nel 1923, quando fu salvata dalla Dickens Fellowship che la acquistò. Addirittura il museo nacque solo due anni dopo, nel 1925.
Oggi il Charles Dickens Museum a Londra è gestito da un Charity Trust indipendente comunque sempre in cerca di sostenitori (si può partire da 20 sterline) e volontari.
Cosa serba al suo interno? Oltre 100.000 “pezzi” che farebbero la gioia dei fan di Charles, tra manoscritti, edizioni rare, oggetti personali, dipinti….
Il tutto sistemato in un ambiente che ricrea quello che doveva essere ai primi tempi vittoriani (Queen Victoria salì al trono di Gran Bretagna e Irlanda proprio nel 1837, per restarci per un lunghissimo regno, fino alla morte nel 1901).
Il museo di Dickens è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 17 (adulti 8 sterline, bambini e ragazzi tra i 6 e i 16 anni 4, i più piccoli free).
E non vive di sole collezioni. Siamo in terra anglosassone e come spesso accade qui, nei musei, si scatena tutta una serie di iniziative collaterali, alcune decisamente ghiotte, altre magari al limite del kitsch, ma perchè no? Comincio proprio dalle ultime: i tour in costume, of course, che si devono prenotare e si tengono ogni terzo sabato del mese. E poi: siamo a Londra, volete perdervi il tea party in giardino? Il prossimo è proprio questo sabato, 14 giugno, costo 25 sterline (compreso di champagne e visita privata al museo).
Quello che però mi piacerebbe davvero fare sono le Dickensian London Walk. Ovvero: esplorare le strade di Londra sulle sue tracce, lasciar andare l’immaginazione a cercare ciò che poteva averlo ispirato a scrivere e creare i suoi indimenticabili personaggi.
L’appuntamento è al museo, ogni mercoledì, alle 11 ed alle 17, per un giro di circa due ore. Ma non si tratta delle uniche iniziative: le potete trovare tutte sul sito del museo, compresa quella di una “gin library”.
E una volta rientrati in Italia? Se vi prende la nostalgia del papà di mr. Pickwick potete esplorarne un’altra sfaccettatura, quella di “reporter di viaggio”, ad esempio, con Pictures from Italy (Impressioni italiane), il suo diario di viaggio in Italia del 1846. Lo potete trovare gratuitamente anche grazie alla Penn State University.
La prossima volta che andrò a Londra voglio anch’io prendere il te con Charles Dickens 🙂
Ho trovato il museo molto carino, anche se non contiene solo pezzi originali appartenuti allo scrittore: molti mobili e soprammobili sono riproduzioni, ma penso che nell’insieme sia stato ricreato in modo fedele uno spaccato della vita dell’epoca. P.s. Il back garden è veramente da vedere.
Grazie per questo piccolo resoconto “dal vivo”! Spero anche io di poterci passare la prossima volta che riuscirò ad andare a Londra anche se per ora non è in progetto ahimè
Che bello! Anche a me piacerebbe fare una passeggiata dickensiana! Tra l’altro manco da Londra da due anni e sto entrando in crisi d’astinenza!! 🙂
Esilarante il Circolo Pickwick, ricordo di aver fatto delle risate stratosferiche! Mi è piaciuto meno Grandi Speranze, mentre Oliver Twist mi manca…
Grazie per questa segnalazione!
Alice
Grazie a te! Vero, con il Circolo Pickwick ho scoperto un Dickens ancora diverso da quello cui siamo soliti pensare con Oliver Twist & co, Avrei voluto che il viaggio di mr Pickwick e dei suoi variegati compagni non finisse mai!