Milano, la città frenetica dove tutti vanno di fretta, la città che se tu sei un “fuorisede” i tuoi amici di sempre ti chiedono “Ma come fai a viverci? Corrono sempre tutti”.
Milano, la città che, invece, non è una città per andare di corsa, proprio per niente. Un paradosso? No, perché Milano solo andando piano ti si svela, riesci a scoprirla più intimamente. E’ quello che fa la guida di cui vi racconto oggi per #MilanoDaLeggere, che come è accaduto in altre puntate di questa rubrica diventa anche un po’ Milano da vedere e da vivere.
Non so se sono storie come questa a venirmi incontro per una qualche legge d’attrazione da quando scrivo questo blog, o se sono diventata io semplicemente più ricettiva. So solo che quando ho scoperto WeLikeMilano mi è piaciuta subito e non potevo non parlarvene. Di cosa si tratta? Di una guida ebook su Milano, multimediale, che vi porta in giro per Milano raccontandovi i suoi quartieri. Sono quattordici i capitoli, più uno dedicato, e non poteva essere altrimenti, ad Expo 2015. Quindici piccole storie raccolte in giro per la città grazie ad altrettanti “ambasciatori”, milanesi storici e d’adozione, ciascuno a svelare “segreti” del proprio quartiere.
L’idea l’ha avuta Maurizio Scalzi, che nella primavera dell’anno scorso ha iniziato a girare per le strade di Milano, macchina fotografica sottobraccio, a caccia di racconti, sensazioni ed emozioni legate alla trasformazione della metropoli. E qual è la Milano scoperta e raccontata in WeLikeMilano?
Ho deciso di farmelo raccontare proprio dal suo creatore, Maurizio Scalzi. Abbiamo chiacchierato della sua guida, ma anche e soprattutto di cosa vuol dire vivere a Milano oggi con curiosità ed entusiasmo. Scoprendo che abbiamo in comune un bel pensiero: e cioè che Milano non è una città ovvia, e che per cambiare il nostro sguardo, su qualsiasi città ci capiti di vivere, basta la curiosità di scoprire ed approfondire.
Innanzitutto, come è nata l’idea di We Like Milano? Come l’hai realizzata concretamente?
“L’idea è nata al rientro dall’ennesimo viaggio, questa volta Cuba. Un’esperienza di vita che non ha prezzo. Mia moglie mi prendeva in giro: ridevamo per il fatto che prima di ogni nuova esplorazione solitamente compro una guida turistica, ma poi puntualmente questa viene abbandonata strada facendo, sostituita dai racconti e dai consigli della gente che incontriamo lungo il nostro cammino. In quel momento ho semplicemente pensato che la migliore delle guide possibili dovesse essere realizzata in maniera corale, proprio con la gente che abita la città e i quartieri di cui si parla”.
Cosa troviamo all’interno dell’ebook interattivo nel dettaglio? (mappe, percorsi, racconti…)
“Il libro ha una struttura semplice: è composto di 14 capitoli, uno per quartiere, con 14 videoracconti, 14 percorsi insoliti da fare a piedi, di quelli che non trovi sulle guide tradizionali, 14 ricette consigliate legate a ciascun quartiere, con 14 posti dove assaggiarle e poi molti contenuti interattivi e gallerie fotografiche per un totale di circa 150 foto autoriali, inedite e ad alta definizione. C’è poi un quindicesimo capitolo dedicato alla kermesse di Expo 2015”.
Su quali store digitali e device si può scaricare?
“We Like Milano è distribuito da iTunes e iBooks, su piattaforma Apple, ed è scaricabile da iPad e Mac, e ora finalmente anche su iPhone. Al momento è disponibile in italiano ed inglese, e ciò che mi rende più orgoglioso è che al momento è acquistabile in 54 Paesi al mondo, tra cui tutto il Nord America, tutto il Sud America, l’Europa, l’Australia ed il Giappone!”.
Mi pare di capire che anche tu, come me, sia un milanese “d’adozione”: com’è la città per chi ci arriva da fuori? Cambia molto anche lo sguardo nel raccontarla secondo te?
“Sicuramente cambia molto, e questo aiuta nel tentativo di racconto polifonico, corale. Tuttavia per cambiare lo sguardo su Milano, e su qualsiasi città, basta la curiosità di scoprire ed approfondire. Credo capiti a molti di vivere in una città conoscendola solo in minima parte, ignorandone spesso sia la storia che molti dei suoi quartieri”.
Chi sono i 15 “ambasciatori di quartiere”? come li hai trovati?
“Sono sguardi molto diversi. Esperienze di vita differenti. C’è lo studente fuorisede californiano e l’anziana milanese della vecchia bottega in Brera. Ci sono gli artigiani che lavorano per il teatro La Scala ed il giovane food stylist che vive nella nuova Lambrate Ventura. E poi c’è mio nonno, di 91 anni, che racconta com’era Via Torino e il centro di Milano negli anni ’40, durante i bombardamenti. Non so come li ho scovati, ma penso semplicemente girando i diversi quartieri palmo a palmo e parlando un po’ con tutti, come si faceva meglio prima dell’epoca dei “social networks”.
Ci puoi raccontare brevemente un paio di storie di quartiere che ti hanno colpito in modo particolare? O magari qualche chicca di Milano che hai scoperto lavorando a We Like Milano?
“Vivo a Milano da circa vent’anni e solo grazie a questo progetto ho scoperto ad esempio che a pochi portoni più in là di casa mia vive un uomo con una collezione di circa 1000 cavalli a dondolo provenienti da ogni parte del mondo. E’ incredibile, ed è possibile visitarla gratuitamente. Lui ora vorrebbe regalarla al Comune per farne un mini museo per i più piccoli. Milano non è una città ovvia, la sua vera essenza va scoperta entrando nelle corti interne dei palazzi”.
(ps: qui potete ammirare la gallery fotografica dei cavalli a dondolo sul blog di WeLikeMilano)
Chi abita a Milano e ci legge può partecipare in qualche modo a We Like Milano? è un work in progress? Nel senso che continua ad essere arricchita? E può accogliere anche le segnalazioni degli utenti? O magari sei alla ricerca di nuovi ambasciatori di quartiere?
“Essendo un libro digitale, non stampato, ha proprio l’intento di essere un continuo work in progress a cui tutti possono contribuire. Gli aggiornamenti saranno naturalmente scaricabili gratuitamente, laddove una guida cartacea e tradizionale è già obsoleta dopo qualche mese. Sto già lavorando su altri quartieri, come Bovisa, non ancora inseriti”.
Per finire: dopo tutto il lavoro di ricerca e scoperta per We Like Milano, com’è e cos’è Milano per te? Riesci a darci le “classiche” tre parole per descriverla?
“Pur avendo già abitato a Milano per metà della mia vita, la realizzazione di questa raccolta ha costituito per me soprattutto una grande scoperta. Ho imparato a conoscere una città che finora non osservavo a fondo, ma guardavo distrattamente. Questo per me costituisce già un grande risultato. Ho potuto finalmente scavalcare, a ragion veduta, pregiudizi sui milanesi o su alcuni quartieri della città, e scoprire una vastissima umanità piena di storie che non possono non essere raccontate. Non riesco a descriverla con le classiche tre parole perché alla fine ogni città è infinite città, dipende anche da cosa cerchi e da chi sei”.