Tra borghi e colline sulle ali del maestrale: i luoghi di Giosuè Carducci in Toscana

cosa vedere Castagneto Carducci credits Mariangela Traficante

“La nebbia agli irti colli

Piovigginando sale,

E sotto il maestrale

Urla e biancheggia il mar”

Quante volte abbiamo letto e recitato questi versi? Sanno di scuola, di quaderni, e di autunno, di novembre che si avvicina. Perché tutto nella poesia San Martino di Giosuè Carducci (che fa parte di Rime nuove, 1887) riesce a farci immediatamente immergere in quelle sensazioni, profumi, immagini. Anche se la leggiamo – o la recitiamo – in piena estate, come è successo a me. A luglio scorso, infatti, abbiamo deciso di inaugurare la stagione con qualche giorno di vacanza in Toscana, a Marina di Bibbona per la precisione, la località balneare in provincia di Livorno affacciata sul mare tra due grandi aree naturali protette, immersa nella campagna e, soprattutto, a pochissimi chilometri dai luoghi resi celebri da Giosuè Carducci. Che ovviamente, con il mio Luoghi e libri sotto il braccio, non ho voluto perdermi!

Anche se quei luoghi li ho visitati in piena estate, è stato facile immergersi nelle atmosfere rievocate nei versi. Perché è bastato affacciarsi, e guardare le colline della Maremma dalla cima del borgo di Castagneto Carducci, o sentire sferzare il maestrale che certo non aveva la potenza di quello dell’inverno ma si faceva sentire, eccome. Oppure fermarsi ad ammirare i cipressi che corrono “alti e schietti” e “in duplice filar” proprio accanto a San Guido, e pazienza se oggi le auto che sfrecciano lungo il celebre viale spezzano un po’ l’incanto. Ma quali sono i luoghi di Giosuè Carducci in Toscana? Noi ne abbiamo visitati tre, e lo abbiamo fatto in un ordine preciso consigliatoci dalla gente del posto.

Carducci, il viale del cipressi

Uliveti, casolari, borghi e poi naturalmente i filari di cipressi. Nel cuore della Maremma livornese si ritrovano i panorami e le suggestioni rese immortali da Giosuè Carducci, il primo premio Nobel per la Letteratura italiano (1906). La celebre poesia “Davanti San Guido” fu scritta nel dicembre del 1874, ispirata da un viaggio in treno da Roma a Livorno che riportò Carducci a rivedere i cipressi del viale che dalla via Emilia conduceva a Bolgheri. Furono i Conti della Gherardesca a decidere la realizzazione del viale, che in principio era sterrato e ospitava pioppi. Ora è lungo 5 km e conta oltre 2500 cipressi, ed è monumento nazionale tutelato dal Ministero dei Beni Culturali. Di fronte al viale si trova l’Oratorio di San Guido, il tempio esagonale che fu fatto costruire sempre dalla famiglia Della Gherardesca nel 1703 in memoria dell’antenato Guido, un eremita del XII secolo.

Passeggiata a Bolgheri

Dall’Oratorio di San Guido parte il famosissimo viale dei Cipressi che porta al borgo di Bolgheri, che si abbarbica intorno a una collina. Oggi il centro storico è tutto un susseguirsi di enoteche, ristoranti, botteghe e negozi, che però non tolgono fascino ai vicoli lastricati che si aprono su piazzette e soprattutto su terrazze che regalano panorami verdi che corrono verso le colline. Immagino che visitarlo durante i mesi autunnali e invernali possa concedere maggiori spazi alla tranquillità per ammirare palazzi storici e scorci caratteristici!

Castagneto Carducci, cosa vedere

Un’atmosfera decisamente più contemplativa, quasi sospesa, ci ha accolti a Castagneto Carducci, ma credo proprio che fosse dovuto alla controra di un sabato di luglio. E in fondo è andata bene così, lasciarci alle spalle i tavolini pieni e il passeggio di Bolgheri per avventurarci senza fretta lungo la Strada del vino, che era il percorso suggeritoci per raggiungere Castagneto. E a ragione: mentre si va si attraversano cantine, uliveti, vigneti, campi e colline sullo sfondo, si incrocia la vecchia via Aurelia e si salutano ancora antichi cipressi che annunciano le tenute dove oggi si accolgono i turisti desiderosi di wine testing e altre esperienze made in Tuscany. E poi si intravede Castagneto e si cominciano a salire i piccoli tornanti.

Arrivati in cima, ci si affaccia a uno dei balconi naturali. Qua e là sono state inserite delle cornici vuote che inquadrano il paesaggio, accompagnate dai versi di Giosuè Carducci incisi su piccole placche. Questi quadri naturali mostrano i segni del tempo ma l’effetto rimane davvero intenso: fermarsi a osservare “gli irti colli” o il mare che si perde in lontananza fa davvero capire cosa provasse il poeta percorrendo le stesse strade.

Questi sono i luoghi in cui Carducci trascorse diversi anni della sua infanzia e dove tornò diverse volte, ormai poeta famoso, per ricercarne sensazioni e ricordi. Giosuè Carducci nacque infatti a Val di Castello in Versilia il 27 luglio 1835 ma nel 1838 la famiglia si trasferì a Bolgheri nel 1838, quando il padre Michele, medico, ottiene la licenza nella Contea di Donoratico dei conti della Gherardesca. A causa delle posizioni progressiste e libertarie del padre, che gli causarono anche attrici con la popolazione locale, la famiglia si trasferì ancora, a Castagneto appunto, dove visse nel 1848 e 1849, e dove il poeta tornò negli anni tra il 1879 e il 1894, ospitato in casa della famiglia Espinassi Moratti.

A Castagneto si può salire e scendere tra i vicoli e le stradine, godersi una pausa relax in una delle piazze per poi andare alla ricerca degli scorci e dei panorami che portano lo sguardo verso le colline o lo fanno correre fino al mare. E poi naturalmente fare una sosta in uno dei due principali luoghi che ricordano il poeta e che si trovano entrambi nella via che oggi porta il suo nome: il Museo Archivio Giosuè Carducci, le cui sale si trovano in quello che fino al 1838 era l’antico Palazzo Pretorio, diventato poi il Municipio, e il centro di valorizzazione Casa Carducci, dove visse la famiglia.

Cercate altri luoghi legati a Giosuè Carducci? Anche la sua casa natale si trova in Toscana, a Valdicastello, il borgo del Comune di Pietrasanta dove il poeta nacque il 27 luglio 1835. oggi è una casa-museo dedicata al ricordo del poeta.

Per visitare invece l’ultima dimora abitata da Giosuè Carducci bisogna andare a Bologna, dove il poeta insegnò Eloquenza Italiana all’Università per 44 anni e dove morì il 16 febbraio 1907. al numero 5 della piazza che oggi porta il nome di Carducci si trova la casa dove il poeta visse dal 1890 fino alla morte, e che custodisce gli arredi originali e la sua biblioteca.

Dopo aver visitato i borghi cari al poeta si può fare rotta verso la costa, verso il mare: a Marina di Castagneto, frazione balneare di Castagneto Carducci, e Marina di Bibbona, lungo la Costa degli Etruschi, tra ampie spiagge sabbiose, dune, pinete e macchia mediterranea, ginepri, gigli di mare, pini e tamerici che portano alla mente le parole di un altro poeta, Gabriele D’Annunzio, che trovò in un altro angolo di Toscana, la Versilia, l’ispirazione per La pioggia nel pineto. Ma questa è un’altra storia …

Mariangela Traficante

Benvenuti! Se volete diventare turisti letterari e vi piacciono anche i libri di viaggio, eccomi qui. Sono Mariangela, giornalista e blogger, e abbiamo una passione in comune: viaggiare con un libro in mano, ma non solo! Vi racconto di luoghi di libri e di scrittori. Provo a consigliarvi cosa leggere prima di partire, e a lasciarvi ispirare da un libro di viaggio, da un racconto e, perché no, anche a scrivere il vostro!

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