Fan di Stieg Larsson e della sua Trilogia, questo post fa per voi. Qualche tempo fa vi avevo segnalato il Millennium Tour organizzato dal Museo civico di Stoccolma (insieme ai luoghi degli altri giallisti svedesi). Oggi invece voglio condividere con voi il piccolo libro che ho scovato qualche giorno fa in biblioteca e che traduce in pagine (e foto) quest’itinerario e non solo. Si chiama, senza troppe concessioni alla fantasia, “La Stoccolma di Stieg Larsson – Guida ai luoghi della Millennium Trilogy”. Ma in fondo l’essenzialità del titolo richiama la chiarezza dei contenuti.
Sembrerebbe quasi un instant book, per la tempestività con cui è stato pubblicato, sempre da Marsilio (leggo infatti che è del 2009, anno di uscita, in Italia, del terzo della trilogia di Millennium, La regina dei Castelli di carta), ma non certo per la meticolosità con cui è stato confezionato.
Si comincia dal classico, le case dei protagonisti (e il pub The Bishops Arms sotto casa di Mikael) ma poi è tutto un susseguirsi di luoghi come cafè, ristoranti, mercati e supermercati, hotel e persino angoli anonimi (ma non nel disegno delle trame) come una scalinata. C’è perfino un negozio Ikea, Kungens Kurva, che fa la sua comparsa più volte all’interno della trilogia. E, per ognuno, la citazione delle righe dove ritrovare quel luogo, compreso il numero di pagina, per i piu’ pignoli.
Buona parte del volumetto è comunque occupata dalle immagini a tutta pagina, realizzate da Maki Galimberti, che hanno un merito: sono molto realistiche, non hanno nulla delle foto patinate di una brochure, ritraggono la città di un giorno qualunque, e pazienza se il cielo è grigio o piove o nevica. D’altronde, la Stoccolma di Stieg Larsson ce la immaginiamo un po’ così.
E se ogni tanto vi chiedete se valga la pena seguire le orme dei vostri eroi letterari, vi lascio con una citazione a proposito, presa dall’introduzione di Antonio D’Orrico: “Che senso hanno questi pellegrinaggi letterari? A questo proposito ho una mia teoria. Da tempo sospetto che le città abbiano un genere letterario loro proprio, così come i romanzi. L’anima di una città sta nel tipo di romanzo che cerca di essere”.
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