Lost in Malta, tra strade angoli e colori così familiari e allo stesso tempo così esotici. Un mix straniante. Opulenza barocca e insegne inglesi, i balconi chiusi colorati della Valletta che non ti stancheresti mai di fotografare, le cabine rosse accanto a palazzi che sembrano di pietra leccese, autobus che non passano, traffico convulso e una lingua misteriosa da cui emergono ogni tanto suoni conosciuti, cementificazione selvaggia sul mare e poi nell’interno muretti a secco davanti ad alberi di fico e ulivi e pale di fico d’India.
Sono tornata già da un po’ da un breve viaggio a Malta e rileggendo questi pensieri che avevo raccolto a caldo mi ci ritrovo ancora, e credo che davvero riescano a sintetizzare la scoperta di un’isola (anzi, di più di una con Gozo e Comino) così vicina e così lontana.
Ho voglia di raccontarvela, di parlarvi di questo scorcio di Mediterraneo, e lo farò presto. Oggi intanto comincio con una sua piccola grande chicca, che forse non tutti prendono in considerazione quando decidono di visitare Malta: la Biblioteca Nazionale.
Non potete perdervela se vi piace fare i turisti letterari!
malta national library – Perché visitarla?
- Per rendere omaggio alla Valletta, che sarà la Capitale europea della Cultura 2018 e ha un centro storico da non perdere.
- Perché custodisce la storia e la memoria di Malta e le collezioni dei suoi Cavalieri
- Perché, come ogni biblioteca antica, è un luogo suggestivo e ricco di fascino che potrete gustarvi senza l’ansia di farvi un selfie. Sì, perchè la Biblioteca Nazionale di Malta ha il wifi, è visitabile liberamente e gratuitamente, ma non potete scattare foto al suo interno, e anzi sarete invitati a lasciare le vostre borse ed effetti personali in un armadietto all’ingresso.
E’ per questo che io qui provo a raccontarvela, anche se potete sbirciarvi dentro sul sito ufficiale delle biblioteche di Malta.
La trovate percorrendo la Triq-ir Repubblika, che è la via principale del centro storico di Valletta. Se la imboccherete partendo dal City Gate, che è la nuova porta cittadina firmata da Renzo Piano (come il nuovo Palazzo del Parlamento), troverete la Biblioteca in fondo a una grande piazza sulla destra (l’indirizzo esatto è Triq it-Tezorerija, Old Treasury Street). La regina Vittoria, dall’alto del suo piedistallo in marmo, veglia e vi saluta mentre la superete per raggiungere i portici di quello che fu l’ultimo palazzo costruito dai Cavalieri di Malta.
La storia
La Biblioteca Nazionale di Malta trae le sue radici nel Settecento, quando fu pensata per ospitare la collezione preziosa di volumi dell’Ordine di San Giovanni (ovvero l’Ordine dei Cavalieri di Malta). Proprio un Cavaliere di Malta fu il suo fondatore, il Balivo Fra’ Jean-Louis Guerin de Tencin, che morì nel 1766 lasciando una collezione di 9700 libri. La sua costruzione si completò nel 1796 ma solo nel 1812 tutti i libri vi trovarono dimora, quando la Biblioteca fu ufficialmente inaugurata, nel giorno del compleanno del re Giorgio III, il 4 giugno.
Fu insignita del titolo di Royal Malta Library nel 1936, e lo mantenne fino al 1976 quando, ormai diventata una repubblica, assunse il nome attuale di Biblioteca nazionale.
Cosa troverete?
Percorrendo una scalinata in marmo, a un certo punto ve la troverete sulla destra, la porta che vi regala subito il colpo d’occhio su quella che è esattamente come chiunque immagina una vecchia e imponente biblioteca. Davanti a voi, e sui due lati, scaffali di legno scuro fino al soffitto, Legno scuro, volumi antichi, dalle rilegature che raccontano addosso tutto lo scorrere del tempo. Schedari e postazioni di lettura e consultazione, tutti in legno, tanto che quasi stridono i laptop su cui lavorano e studiano alcuni avventori. Scale a pioli, anche loro in legno, per raggiungere gli scaffali alti. E poi, in fondo, una scala a chiocciola in ferro battuto che conduce al ballatoio. Non si possono fare fotografie, e non ho con me neanche la borsa, e questa sensazione di leggerezza e quasi di mancanza, per noi abituati a girare sempre con lo smartphone in mano, in fin dei conti è un bene perché ti sospinge a dedicarti a ogni dettaglio, a scoprirlo in quel momento, a goderne la vista e a fissartelo nel ricordo, perché non potrai farlo dopo su uno schermo.
Cosa troverete al suo interno? La memoria delle isole maltesi dal Medioevo ai tempi moderni. Tra i documenti più antichi qui custoditi c’è la Bolla Pontificia del 1113 con cui papa Pasquale II concesse la sua approvazione all’ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, una fragile pergamena che riposa qui, insieme a manoscritti, codici del Quindicesimo secolo, giornali e periodici, documenti storici, come lo stesso atto di donazione di Malta all’Ordine di San Giovanni da parte dell’imperatore Carlo V. O ancora il primo giornale locale, il Journal de Malte, pubblicato per la prima volta nel 1798 dall’amministrazione francese appena insediatasi, e scritto in francese e in italiano. A proposito, sapevate che fino agli anni ’30 una delle lingue ufficiali a Malta era l’italiano, anche se soprattutto in ambito cattolico, amministrativo e aristocratico? E’ facile immaginarlo e se ne trovano echi ancora numerosissimi in parole, insegne e suoni captati dalle conversazioni dei maltesi.
Biblioteca Nazionale di Malta: come visitarla
Spesso ospita anche delle mostre che raccontano, anche grazie a questi documenti, la storia dell’isola e dell’Ordine dei cavalieri. In inverno la biblioteca è aperta dall’1 ottobre al 15 giugno dal lunedì al venerdì ore 8.15-17.45. L’orario estivo, dal 16 giugno al 30 settembre, si accorcia, ore 8.15-13.15. Rimane chiusa la domenica e nei giorni di festività. Ma vi consiglio di verificare anche sul sito delle biblioteche maltesi.
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