Happy St. Patrick’s Day!
Eh sì, tutti sanno che il 17 marzo si celebra San Patrizio patrono d’Irlanda, e anche se siamo in Italia, o in qualunque altra parte del mondo, questa festa ci è sempre cara perché è come se fossimo tutti un po’ irlandesi nel cuore. Saranno i paesaggi (mozzafiato), la musica (in primis “ovviamente” i miei amati U2), la birra e i pub, fatto sta che l’Irlanda ci piace proprio. Ma non dimentichiamo un tesoro fondamentale dell’isola di Smeraldo, ovviamente: la sua letteratura! D’altronde siamo in un territorio che vanta quattro premi Nobel: W. B. Yeats nel 1923, Samuel Beckett nel 1969, George Bernard Shaw nel 1925, Séamus Heaney nel 1995.
E quindi, per chi ama fare il turista letterario, quale modo migliore di partire se non cominciando a leggere gli scrittori irlandesi? Già, ma quali?
L’elenco è – per fortuna – ricchissimo e sono sicura che anche voi avrete i vostri preferiti.
Le occasioni per visitare l’Irlanda sulle loro orme sono innumerevoli e le ho raccontate anche in Luoghi e libri, e allora qui ho pensato di fare una – personalissima – scelta di consigli di lettura sull’Irlanda per viaggiare davvero, da Dublino a Belfast, in un on the road in Irlanda con un libro in mano. Dalla pagina ai luoghi reali da scoprire. Pronti a partire? E a festeggiare al meglio San Patrizio? Magari con una pinta di Guinness in mano. Colonna sonora: Il cielo d’Irlanda di Fiorella Mannoia 😉
Dublino pop
Ok, qui si potrebbe aprire un capitolo più lungo dell’Ulisse di James Joyce, giusto per citare un mostro sacro della letturatura irlandese. Consigliare quali libri leggere prima di un un viaggio a Dublino è impresa ardua, la scelta è vastissima. Io qui ne cito giusto un paio, anzi, in realtà cito due “serie”, che raccontano una Dublino popolare, di spirito, intensa, dagli anni Sessanta ai Novanta.
Agnes Browne mamma di Brendan O’Carroll: un viaggio nella Dublino degli anni Sessanta e Settanta, con Agnes Browne, bella proletaria con un banco di frutta e verdura al mercato del quartiere popolare del Jarro, i suoi sette figli e gli altri personaggi del vicinato. Tra sacrifici quotidiani, bingo e ironia. L’autore ha scritto anche I marmocchi di Agnes e Agnes Brownie nonna.
Alla ricerca di Barrytown. The Commitments, The Snapper (Bella famiglia!), The Van (Due sulla strada) : ovvero una soul band in cerca di successo, un bimbo in arrivo con un padre dall’identità segreta, un furgoncino che vende fish ‘n’ chips: chi non conosce la trilogia della famiglia Rabbitte, Jimmy, Sharon, l’amico Bimbo? I romanzi di Roddy Doyle ci portano dritti a Barrytown, il fittizio quartiere popolare di Northside Dublin dove lo scrittore irlandese ha ambientato le sue storie. In realtà, il quartiere non esiste ma potrebbe avere un indirizzo preciso. Quello di Kilbarrack, il sobborgo dublinese dove è cresciuto lo stesso Doyle, nella periferia nord. Tra pub, chiacchiere e pitch and putt.
On the road tra i libri fino a Belfast
Scogliere a picco sul mare, villaggi e quartieri popolari, castelli e paesaggi rurali: anche se ci lasciamo Dublino alle spalle l’isola di smeraldo continua a raccontare, e noi possiamo lasciarci andare a un vero one the road di carta, un viaggio ci fa risalire fino a Belfast, e ogni tappa la facciamo in compagnia di un libro.
Limerick: Le ceneri di Angela
Limerick, la città dei Cranberries e di Dolores O’Riordan, negli anni Trenta poteva essere molto difficile e dura. L’ha raccontata Frank McCourt nel suo Le ceneri di Angela, che raccoglie la storia autobiografica del ragazzino cattolico in mezzo a mille difficoltà economiche e sociali.
La gente che abita nei vicoli di Limerick ha una maniera tutta sua di non parlarsi che richiede anni di esercizio. […] In ogni vicolo c’è sempre qualcuno che non parla con qualcun altro o tutti che non parlano con qualcuno o qualcuno che non parla con nessuno. Se due non si parlano si capisce subito da come si incrociano. Le donne alzano il naso, stringono la bocca e guardano da un’altra parte.
E se una volta letto il romanzo ci verrà voglia di andare a visitare Limerick per scoprire in quali luoghi è ambientato il libro? Esiste l’Angela’s Ashes Walk, un percorso ufficiale con decine di location ispirate al romanzo, tra cui anche la Leamy House (Hartstonge Street), un edificio in stile Tudor che era la scuola maschile frequentata da McCourt e che è diventata un museo .
Tra Galway e Sligo con Yeats
Mi leverò e andrò, ora, andrò a Innisfree, E costruirò una capanna laggiù, fatta d’argilla e canne, Nove filari a fave avrò laggiù, un’arnia per le api da miele, E solo starò nella radura ronzante d’api.
Questi versi sono di W. B. Yeats: se chiudiamo gli occhi forse riusciamo a immaginarlo mentre, lontano, sogna di passeggiare lungo le sponde di un lago. Siamo a Sligo, sulla costa atlantica a nord, in una terra che ispirò al poeta premio Nobel diverse sue poesie. E se volete rendergli un ultimo omaggio, sappiate che il poeta riposa nel cimitero di Drumcliff, a circa 8 km a nord da Sligo. Ma se poi proseguirete verso il Donegal, non perdetevi la Wild Atlantic Way, la costa che corre a picco sul mare.
Nelle terre di Narnia (e di un “naso” che ispirò Gulliver)
E prima di lasciare l’Irlanda concediamoci un pizzico di fantasia. Come non farlo, in una terra da sempre “popolata” di elfi e altre creature fatate? E allora basta prendere in mano Le cronache di Narnia. Sì, perché la fortunata saga che in molti hanno conosciuto sullo schermo è nata proprio qui, dalla penna di Clive Staples Lewis. Lo scrittore di Belfast si lasciò infatti ispirare dalle Mourne Montains, nell’Irlanda del Nord, per dare vita negli anni Cinquanta ai sette libri fantasy per ragazzi. Tanto che è stato creato anche il Narnia Trail: una passeggiata attraverso i boschi nel Kilbroney Park a Rostrevor.
Ma Lewis non fu l’unica a lasciarsi ispirare dalla natura irlandese per dare vita a mondi fantastici. Pare infatti che fu proprio il Napoleon’s Nose, l’altura che svetta su Belfast, a ispirare a Jonathan Swift il suo Gulliver. Per chi invece vuole immergersi in una Belfast molto più recente, nel pieno della sua anima frastagliata, consiglio di leggere Eureka Street di Robert McLiam Wilson: racconta la storia di Chuckie e Jake, due amici, uno protestante e l’altro cattolico, nel 1994. E la città, dilaniata dagli attentati, nel pieno dei “Troubles”, i disordini tragici del conflitto civile e religioso, diventa assoluta protagonista tanto quanto i personaggi “veri”.