Via dalla metropoli: sei borghi da visitare con un libro in mano

borghi letterari Italia

Non è sempre necessario recarsi nelle grandi città per fare turismo letterario: ci sono infatti piccole cittadine che hanno deciso di dare valore alla propria storia e al proprio patrimonio culturale cercando il riscatto attraverso i libri. Ma anche borghi storici in Italia scelti da scrittori e artisti e andare a visitarli sulle loro orme vuol dire anche lasciarsi alle spalle le mete più battute, e affollate, in nome di quel turismo lento di cui si parla sempre di più oggi, e della riscoperta di territori lontani dalle folle.

La lista è ricca e qui ho raccolto sei prime ispirazioni di viaggio, sei borghi storici da visitare in Italia con un libro in mano, insieme ai relativi consigli di lettura. Partiamo?

Ad Asolo con Freya Stark

Il fascino letterario si trova anche in piccoli borghi e paesi antichi, e si fonde con la natura e il paesaggio: sono anche i piccoli particolari quelli che sono rimasti impressi per sempre nel cuore e nelle pagine di scrittori e poeti. Proprio come è accaduto ad Asolo, in provincia di Treviso, che è uno dei Borghi più Belli d’Italia. Asolo racconta una storia d’amore tra un luogo e una grande viaggiatrice inglese del Novecento: Freya Stark. Chi era Freya Stark? Nata a Parigi nel 1893, fu mille vite: viaggiò da sola in tutto l’Oriente, si avventurò in luoghi ostili per i tempi e ancor di più per una donna della prima metà del secolo, fu infermiera durante la Grande Guerra, informatrice del governo britannico e scrittrice. E scelse l’Italia come suo buen retiro, per la precisione propri il piccolo borgo veneto. Tra i suoi libri ci sono Effendi (Guanda), che racconta la missione in Medio Oriente per conto del Ministero dell’Informazione britannico, Lettere dalla Siria (La Vita Felice), epistolario di un lungo viaggio negli anni Venti, Le Porte dell’Arabia (Guanda) e Le valli degli assassini (Guanda). Ad Asolo visse in quella che oggi è chiamata Villa Freya, di cui però si può visitare solo il parco. Il giardino era diventato un orto botanico che custodiva le essenze raccolte durante i suoi viaggi. Volete conoscerla più da vicino? Il Comune le ha dedicato una sezione permanente del museo cittadino, La stanza di Freya. La Stark morì infatti proprio ad Asolo, centenaria, il 9 maggio del 1993 ed è sepolta nel cimitero di Sant’Anna.

Alle Cinque Terre con Eugenio Montale

Borghi marinari di case colorate, terrazze che scivolano verso il mare, macchia mediterranea e scorci che sembrano un presepe: impossibile non innamorarsi delle Cinque Terre, un tesoro bellissimo ma anche molto fragile. Certo oggi è difficile immaginarle come una meta-rifugio dalla pazza folla, visto che purtroppo spesso questi luoghi delicati si trovano a dover fare i conti con carichi di visitatori difficili da gestire. Eppure lo sapevate che c’è un altro modo per scoprirle? Un altro angolo da cui percorrerle? Lo si può fare attraverso le parole di un grande poeta. Per scoprirlo possiamo partire proprio da Monterosso. Qui infatti Eugenio Montale, poeta premio Nobel nel 1975 nato a Genova il 12 ottobre del 1896, trascorse per circa vent’anni le , sue vacanze nella Villa Montale, ovvero “la pagoda giallognola” – oggi in mano ad altri proprietari – che si trova lungo il litorale di Fegina.

Meriggiare pallido e assorto, La casa dei doganieri, I limoni. Immaginate di passeggiare tra i sentieri a picco sul mare ricercando quei profumi e quella luce raccontata così bene nelle sue poesie? Lo possiamo fare anche grazie al Parco Letterario Eugenio Montale e delle Cinque Terre.

A Brescello con Don Camillo e Peppone

Dalla Liguria facciamo un balzo in Emilia, e qui ci lasciamo ispirare dalla carta ma anche dalla pellicola. Sì perché in quella “fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino” si può partire, magari inforcandola bici, alla ricerca di Don Camillo e Peppone, i celebri personaggi creati dalla penna di Giovannino Guareschi, e resi immortali sul grande schermo dalla recitazione di Fernandel e Gino Cervi. E allora si può partire per un tour tra piazze, bar e osterie, tra le “piccole capitali del Po”, Colorno con la Reggia dei duchi di Parma, Guastalla, Gualtieri con i loro centri storici, e naturalmente Brescello, dove si trova il Museo Peppone e Don Camillo, per ripercorrerne le avventure cinematografiche. Davanti al museo si trova addirittura anche il carro armato utilizzato nella sequenza di un memorabile episodio.

A Pieve Santo Stefano tra i diari

I luoghi che ci fanno partire non solo sono le grandi metropoli, così come le storie che ci fanno viaggiare non sono solo quelle dei grandi romanzi: possono essere anche le nostre, storie di famiglie, di guerre, di sentimenti e di speranze. Quanti di voi tengono un diario o lo hanno scritto in passato? Tra le colline toscane, nel cuore della Valtiberina, c’è un luogo custode di questi racconti intimi che diventano patrimonio di tutti: è Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, la “Città dei diari”. Qui la storia ha reso una giusta ricompensa: distrutto dalle mine dei tedeschi in ritirata nel 1944, rischiava di perdere la sua memoria. E invece i ricordi si sono ricomposti, e hanno accolto anche quelli degli altri: dal 1984 Pieve Santo Stefano ospita l’Archivio dei diari, che oggi ne custodisce oltre 8.000. Qui troverete anche il Piccolo Museo del Diario: un percorso multisensoriale e interattivo dove i racconti usciranno dai cassetti. Come quello, diventato simbolo del museo, di Clelia Marchi, contadina mantovana, che una notte, non avendo più carta e avendo perduto l’amato, Anteo, scelse il lenzuolo più bello del suo corredo di matrimonio e lo usò come un grande foglio per fissare le parole. Oggi alla sua storia è dedicata una stanza intera, e c’è anche un libro che la racconta (Il tuo nome sulla neve, Il Saggiatore).

In Sardegna con D.H. Lawrence

Sapevate che David Herbert Lawrence, l’autore de L’amante di Lady Chatterley, nel 1921 sbarcò in Sardegna? L’intenzione era quella di soggiornarvi per un po’, in realtà ci restò solo poco meno di una decina di giorni, ma abbastanza per pemettere alla sua penna di fermare sulla carta le sue impressioni di viaggio, tanto che divennero un libro, Sea and Sardinia (Mare e Sardegna, che potete leggere ancora oggi, o magari cercare sull’isola come souvenir letterario da riportarvi a casa, come ho fatto io). Tra i luoghi attraversati dallo scrittore inglese ci fu anche Mandas, borgo della Trexenta. E in onore del suo visitatore più illustre il paese ospita ogni anno un Festival internazionale della Letteratura di Viaggio che ne ha preso anche il nome. Ma il borgo servì per lungo tempo come snodo della ferrovia a scartamento ridotto da Cagliari nel Mandrolisai e in Ogliastra. Oggi quella tratta è diventata una linea turistica del Trenino Verde: perché non percorrerla con il libro di Lawrence in mano attraversando colline, rocce, gole e la riva del lago Mulargia?

Ad Aci Trezza con Giovanni Verga

Aci Trezza I Malavoglia Giovanni Verga

E finiamo questo primo tour tra i borghi italiani da visitare se siete amanti dei libri con un grande classico: Aci Trezza, un nome che è nell’immaginario collettivo, per molti fin dai tempi della scuola. E devo ammettere che una sensazione di ritorno al passato, ma anche a qualcosa di familiare, l’ho avuta anche io quando ci sono stata, anche se la cittadina di oggi è ben diversa da quella raccontata da Giovanni Verga ne I Malavoglia. Comunque qui possiamo andare alla ricerca della celebre Casa del Nespolo e degli altri luoghi immortalati, e poi dedicarci al fascino marinaro, con il porticciolo e il lungomare che si apre sulla bellezza della Riviera dei Ciclopi – chiamata così perché secondo la leggenda fu Polifemo in persona a scagliare i tre faraglioni contro la nave di Ulisse in fuga – ad Aci Castello. E se vogliamo incontrare ancor più da vicino lo scrittore, dopo esserci goduti una passeggiata sul mare, non resta che dirigerci a Catania. Qui, un viaggio letterario deve fare tappa al secondo piano del palazzo di via Sant’Anna 8, nella Casa Museo di Giovanni Verga, che custodisce la sua biblioteca privata con circa 2.600 volumi ma anche mobili di famiglia dalla casa di Vizzini, valigia e cappelliera, cimeli e regali, come un vassoio donato da Eleonora Duse.

Mariangela Traficante

Benvenuti! Se volete diventare turisti letterari e vi piacciono anche i libri di viaggio, eccomi qui. Sono Mariangela, giornalista e blogger, e abbiamo una passione in comune: viaggiare con un libro in mano, ma non solo! Vi racconto di luoghi di libri e di scrittori. Provo a consigliarvi cosa leggere prima di partire, e a lasciarvi ispirare da un libro di viaggio, da un racconto e, perché no, anche a scrivere il vostro!

4 Comments

    • Grazie mille Liberato, sono felice che sia stato di interesse e grazie per essere venuto a trovarmi su Che libro mi porto!

  1. Bravissima come sempre. Molto interesse in particolare per Asolo, città scelta anche, se non ricordo male, anche da Bembo. Un virtuale abbraccio, Fiorenzo

    • Grazie mille Fiorenzo! E grazie anche per la segnalazione di Bembo di cui non sapevo. Eh sì in realtà Asolo ha molte storie e frequentazioni culturali interessanti, fu scelta anche da Eleonora Duse come “buen retiro”!

Grazie per aver letto questo articolo! Se vorrai lasciarmi un tuo commento ne sarò felice!

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