La bellezza da riscoprire: tutto il turismo industriale d’Italia in una guida

saline marsala guida turismo industriale

Non ci sono solo i monumenti, o meglio, non ci sono solo i monumenti così come li intendiamo in senso classico.

E non ci sono solo i musei che custodiscono bellissime opere d’arte come sculture e dipinti. Abbiamo anche altri tesori intorno a noi, che ci raccontano della nostra storia e della storia delle nostre aziende. Avete mai sentito parlare di turismo industriale? Luoghi di lavoro che hanno una storia da raccontare e una “bellezza” da scoprire. Io per esempio sono rimasta affascinata dalla visita al villaggio operaio di Crespi d’Adda. E ho scoperto che l’Italia è ricca dei cosiddetti musei di impresa, (ne ho parlato anche in un articolo qualche tempo fa).

A Milano, per esempio, la ciminiera della Fratelli Branca Distilleria è diventata anche un’opera di street art. Ma gli esempi sono tantissimi e potrebbero continuare, per fortuna qualcuno ha pensato a raccoglierli e raccontarli in una guida dedicata! E’ Jacopo Ibello, e ha scritto per Morellini Editore (sì, proprio la stessa casa editrice del mio Luoghi e libri!) la Guida al turismo industriale.

Una guida davvero preziosa se anche voi, come me, vi lasciate affascinare e incuriosire dalle storie delle famiglie e anche dal fascino architettonico che certi edifici portano con sé. Jacopo Ibello è esperto di turismo industriale e cultura d’impresa, cofondatore e presidente dell’associazione Save Industrial Heritage e membro del direttivo dell’Aipai, l’associazione nazionale di riferimento nel settore. Sfogliando le pagine si entra in un mondo fatto di città, siti, musei e fondazioni riconducibili alla civiltà industriale del nostro Paese. Dal Piemonte alla Sardegna, la guida raccoglie 300 schede che ripercorrono e raccontano la fibra del made in Italy, negli innumerevoli campi della nostra creatività, artigianalità e produzione di industrie e manifatture. Dal distretto dell’automobile torinese alle grandi officine marittime, passando per i villaggi operai di fine Ottocento, fino agli esempi industriali “illuminati” novecenteschi – tra i quali spicca il caso Olivetti –, e alle produzioni originali come il marmo toscano, la liquirizia calabrese o le saline siciliane. Ci sono splendidi esempi di archeologia industriale testimoni del nostro passato, come per esempio fabbriche dismesse che sono diventate musei, e luoghi dove la cultura d’impresa ha creato musei e archivi che raccontano l’azienda anche all’interno di impianti ancora attivi. E poi ci sono siti industriali che sono diventati veri e propri luoghi di cultura nel senso più classico che noi intendiamo, dove poter ammirare – speriamo di poter tornare a farlo prima possibile – mostre d’arte, ma anche spettacoli ed eventi. Qualche esempio? Il Villaggio ENI a Borca di Cadore, la Fondazione Pirelli, la MAST – Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna.

Turismo industriale in Italia: cosa visitare

Motori, design, prodotti enogastronomici, moda, ma anche ferrovie, acquedotti, centrali elettriche, cantieri navali. Un viaggio che racconta le mille anime dell’operosità e dell’ingegno.

credits Museo Tecnologicamente Ivrea

Per entrare nel mood molto utile l’introduzione che racconta la storia dell’Italia industriale, e anche la nascita del filone dell’archeologia industriale, che cominciò dal Regno Unito negli anni Cinquanta, con l’intento di conservare il valore di tutta una storia e civiltà il cui smantellamento rischiava di distruggere. Si inizia con la “star”, la Fiat a Torino, dal suo centro storico a Lingotto e Mirafiori. Ma ci sono anche la Ivrea di Olivetti e curiosità come ad Avigliana lo stabilimento per la produzione di dinamite che porta la firma di Alfred Nobel. Non manca Milano, dove tra le altre cose si può visitare come un museo la Centrale dell’Acqua, o vedere una mostra alla Fabbrica del Vapore, che nasce dal recupero di una fabbrica di tram e carrozze ferroviarie all’inizio del Novecento, o alla Fondazione Prada.

Fondazione Prada Milano

Ma c’è anche la mia Puglia nel volume! Con il suo Acquedotto, che trasporta l’acqua dalle sorgenti in Irpinia fino alla scenografica cascata finale di Santa Maria di Leuca, e la ferrovia, ricordata anche nel museo ferroviario aperto da un gruppo di volontari a Lecce. Che dire poi dello Spazio Strega a Benevento dove dal 1860 si distilla il celebre liquore? E sapevate che a Rossano, in Calabria, si può visitare il Museo della liquirizia Giorgio Amarelli?

credits: Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli

E bellissimo il viaggio tra le pagine che conduce attraverso le miniere in Sardegna, mentre in Sicilia non si può non nominare lo stabilimento Florio di Favignana o le saline di Marsala e Trapani.

Ecco, avrete capito che tra i musei da visitare in Italia appena sarà possibile meglio non lasciarsi scappare questi luoghi incredibili, che saranno anche un ottimo modo per fare i turisti vicino casa scoprendo angoli inediti, perché davvero sono tanti gli spunti per fare turismo industriale nel nostro Paese, scoprendo storie di famiglie, dinastie, opere d’ingegno e sfide.

Mariangela Traficante

Benvenuti! Se volete diventare turisti letterari e vi piacciono anche i libri di viaggio, eccomi qui. Sono Mariangela, giornalista e blogger, e abbiamo una passione in comune: viaggiare con un libro in mano, ma non solo! Vi racconto di luoghi di libri e di scrittori. Provo a consigliarvi cosa leggere prima di partire, e a lasciarvi ispirare da un libro di viaggio, da un racconto e, perché no, anche a scrivere il vostro!

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