In viaggio con la zia, ovvero: un romanzo per mollare la comfort zone

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Ma adesso stavamo parlando di tuo zio Jo. Il suo fu un caso molto curioso. Aveva fatto un mucchio di quattrini, come allibratore, eppure il suo unico vero desiderio era quello di viaggiare… Era solito dire che le corse si somigliavano tutte e che la vita volava via veloce come un puledro figlio di Indian Queen. Avrebbe voluto rallentarla, e gli pareva, giustamente, che viaggiando sarebbe riuscito a frenare la corsa del tempo. L’avrai notato tu stesso, immagino, quando vai in vacanza: se rimani sempre in un posto, la vacanza passa in un lampo, mentre se vai in tre posti diversi, sembra che duri almeno tre volte di più”. “È per questo che hai viaggiato così tanto, zia?”

Così inizia uno degli innumerevoli aneddoti raccontati da zia Augusta, protagonista, insieme a Henry Pulling, di In viaggio con la zia, uno dei libri che ho letto per prepararmi a uno degli incontri di un laboratorio molto bello a cui mi sono iscritta – e di cui vi parlerò quanto prima – e grazie al quale sto esplorando nuove letture e soprattutto nuovi spunti per raccontare non solo perché leggere fa bene e perché leggere libri sul tema del viaggio ma anche i benefici e delle letture di viaggio e del turismo letterario, e per confezionare sempre meglio nuovi consigli di lettura ed esplorazione del mondo e del significato del viaggiare attraverso le pagine.

Mi sono iscritta a un laboratorio di libroterapia sul tema del viaggio, condotto dalla bravissima Carla Pinna (maggiori informazioni intanto le potete trovare qui)

E uno dei libri da leggere, per esplorare il tema del viaggio con l’altro ma che secondo me può essere annoverato tra i libri da leggere sul viaggio come metafora della vita, è proprio In viaggio con la zia.

L’autore e i temi

L’autore è Graham Green, e anche se questo romanzo suona diverso da quelli più celebri dello scrittore britannico, in realtà fanno capolino diversi temi, non ultimi gli agenti segreti e gli intrighi internazionali. Lo scrittore britannico è stato anche giornalista, inviato speciale, agente segreto, e nei suoi romanzi emerge questo interesse per i temi di politica internazionale, spionaggio e intrighi. Qui, la dimensione internazionale c’è, qualche intrigo politico e sociale anche, ma è soprattutto un esempio su come leggendo di un viaggio geografico si possa compiere in realtà un viaggio nella vita.

Proprio come accade a Henry, sonnacchioso baby pensionato inglese ex direttore di banca che da un’esistenza scialba viene scaraventato nel mondo eccentrico e irresistibile di una ultrasettantenne che sembra abbia vissuto mille vite. In mezzo, tanti viaggi, tra Brighton, Istanbul, persino il Paraguay, tante riflessioni sul senso della vita e pensieri sul senso del viaggio e racconti, come quello citato in apertura e che è tra i miei passaggi preferiti, surreale e malinconico al tempo stesso, che forniscono chiavi di lettura sul perché viaggiamo e su cosa vorremmo dalla vita, anche se lo fanno in maniera leggera.

Lo zio Jo dell’aneddoto dell’inizio decide di mollare gli ormeggi e finalmente parte. E quando un colpo apoplettico frena sul nascere il suo viaggio intorno al mondo, non si dà per vinto, decide che vuole andare a vivere in una casa grande, grandissima, che avrà 52 camere, una per settimana, in cui spostarsi da una all’altra ogni sette giorni. Gli sembrerà, così, di aver viaggiato davvero.

Non vi racconto come va a finire questo racconto nel racconto, ma ci tenevo a citarvi questo aneddoto perché è uno dei tanti che, con humour poetico mi verrebbe da chiamarlo, troverete tra le pagine che vi condurranno tra le pagine di un libro sul significato del viaggio come metafora della vita.

Il viaggio geografico …

Dunque Henry Pulling è un placido cinquantenne inglese, che desidera solo dedicarsi alle sue dalie e al suo giardino, in una vita tranquilla e senza scossoni. Ma il suo futuro riceve una sferzata quando, durante il funerale della madre, incontra zia Augusta, eccentrica e vitalissima ultrasettantenne, che lo travolge di racconti, di situazioni al limite dell’assurdo, e lo trascina nei suoi viaggi. A Henry infatti basta incautamente dire di sì al primo invito, un’innocua fuga verso Brighton, per venire catapultato in un mondo e in uno stile di vita decisamente diverso dal suo, fatto. Dalle coste inglesi al lungo viaggio in Orient-Express che da Parigi li porta a Istanbul il passo è breve, e l’apoteosi si raggiunge quando Henry viene chiamato dalla zia a raggiungerla niente meno che in Paraguay, tra contrabbandieri, dittature sudamericane e uomini della Cia.

… e il viaggio nella vita

In mezzo, ci sono fughe e inseguimenti, personaggi improbabili, una carrellata di uomini amati da Augusta – Curren, Monsieur d’Ambroise, Visconti, Wordsworth – e di avventure che ci riportano persino nell’Italia sul finire della Seconda Mondiale, tra affari da risolvere con generali e colonnelli e finti disegni leonardeschi nascosti dietro foto all’apparenza insignificanti. E il viaggio geografico si trasforma in realtà in un viaggio di trasformazione, da parte di Henry, che comincia a lasciar andare le sue abitudinarie certezze man mano che la storia aggiunge chilometri alla distanza dal suo tranquillo giardino.

Henry scoprirà un modo nuovo di approcciarsi alla vita, ma anche rivelazioni su quella che ha vissuto finora. Zia Augusta vive la vita attingendovi a piene mani, concedendosi ad essa intensamente nel bene e nel male. Invece Henry, essendosi dedicato anima e corpo al lavoro in banca, sembra aver vissuto solo la vita degli altri, dei clienti di cui ha gestito i conti per anni. E la sua esistenza tranquilla al limite della scialberia viene scossa dall’irruzione di questa incredibile over settanta che all’inizio gli sembra un po’ svitata e avventata, e che nel corso della storia si rivelerà però anche molto profonda e saggia, a suo modo. E a me, ve lo devo dire, è stata simpatica fin da subito.

Sono tanti i passaggi dedicati al tema del viaggio da sottolineare e ricordare, così come se cercate citazioni sul viaggio e citazioni sul significato del viaggio leggendo questo romanzo ne troverete tante.

A chi lo consiglierei?

  • In particolare a chi vuole farsi un po’ scuotere. A chi teme, o non ha voglia, di fare un passo fuori dalla sua comfort zone.
  • A chi magari cerca libri sul viaggio interiore ma che non siano saggi, bensì romanzi piacevoli da leggere.
  • E a chi ancora non considera importante cambiare panorama – anche interiore.

Ecco dunque, come accennavo all’inizio, che scegliere un libro di viaggio o lasciarsi guidare da un romanzo sul tema del viaggio non deve aver a che fare necessariamente solo con destinazioni e mete di una partenza. Ci sono romanzi, come questo, a cui attingere per arricchire o semplicemente nutrire il nostro senso del viaggio, riflettere su come un cambiamento di scenario, reale o simbolico, può influire sulle nostre scelte e sui nostri progetti.

A volte basta prendere un treno e confrontarsi davvero con gli altri, anche per tenere viva la creatività.

Come dice Henry:

Non ricordo granché delle mie fantasie prima di entrare in ‘prigione’: devono essersi dissolte molto presto alla luce del giorno comune; invece la zia, riflettei deponendo il libro a fianco della cuccetta, lei se non altro non aveva lasciato che la sua fantasia sulla vita svanisse’.

Mariangela Traficante

Benvenuti! Se volete diventare turisti letterari e vi piacciono anche i libri di viaggio, eccomi qui. Sono Mariangela, giornalista e blogger, e abbiamo una passione in comune: viaggiare con un libro in mano, ma non solo! Vi racconto di luoghi di libri e di scrittori. Provo a consigliarvi cosa leggere prima di partire, e a lasciarvi ispirare da un libro di viaggio, da un racconto e, perché no, anche a scrivere il vostro!

Grazie per aver letto questo articolo! Se vorrai lasciarmi un tuo commento ne sarò felice!

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